La gravidanza è un periodo di grande gioia ed eccitazione nella vita di ogni donna, ma è anche un momento in cui le future mamme possono affrontare preoccupazioni e timori legati alla salute del feto. Tra le principali, una delle più diffuse è il rischio di contrarre la toxoplasmosi in gravidanza. Ammalarsi durante la gestazione può infatti comportare seri rischi per la salute del bambino, rendendo la prevenzione un pilastro fondamentale per una gravidanza serena e sicura.
Approfondiamo insieme cos’è la toxoplasmosi, come si manifesta, ma soprattutto come prevenirla e cosa fare in caso di contagio per proteggere al meglio il tuo bambino.

Cos’è la Toxoplasmosi e Come si Trasmette
La toxoplasmosi è un’infezione parassitaria causata da un microrganismo intracellulare obbligato chiamato Toxoplasma gondii. È un parassita molto diffuso tra la popolazione globale (si stima che circa un terzo della popolazione mondiale sia stata infettata) e anche tra gli animali a sangue caldo, inclusi volatili e mammiferi. Nella maggior parte degli individui sani, l’infezione è asintomatica o causa sintomi lievi e non specifici, simili a quelli di una banale influenza, per questo è spesso difficile accorgersi di averla contratta. Una volta guariti, l’organismo sviluppa un’immunità permanente al parassita, il che significa che non si correrà più il rischio di ammalarsi nuovamente.

Ma come si prende la toxoplasmosi, specialmente in gravidanza? Il contagio avviene principalmente attraverso due vie:
- Ingestione di cisti infette:
- Carni crude o poco cotte: Carne di maiale, agnello o manzo che contengono cisti tissutali del parassita. Questo è il metodo di trasmissione più comune nei Paesi sviluppati.
- Vegetali non accuratamente lavati: Frutta e verdura contaminate da terra o feci di gatti infetti.
- Acqua contaminata: In alcuni casi rari, l’ingestione di acqua non trattata contenente oocisti.
- Contatto diretto o indiretto con feci di gatto infetto:
- I gatti sono gli ospiti definitivi del Toxoplasma gondii. Il parassita si annida nel loro intestino e produce milioni di oocisti che vengono diffuse nell’ambiente attraverso le feci. Queste oocisti diventano infettive dopo 1-5 giorni dall’emissione e possono sopravvivere nel terreno per mesi o anni. Il contatto può avvenire pulendo la lettiera, lavorando il terreno (giardinaggio) o tramite superfici contaminate.

Sintomi e Rischi della Toxoplasmosi in Gravidanza
I sintomi della toxoplasmosi in gravidanza sono spesso molto simili a quelli influenzali e quindi facilmente confondibili: ingrossamento dei linfonodi (linfoadenopatia), stanchezza, febbre di lieve entità, dolori muscolari o articolari, mal di testa e mal di gola. Questa aspecificità rende davvero molto facile scambiare questi sintomi per quelli di un banale raffreddore o influenza; diventa quindi fondamentale eseguire l’apposito test per rilevare la toxoplasmosi in gravidanza per avere una diagnosi certa.
L’infezione da Toxoplasma gondii risulta particolarmente pericolosa se contratta durante la gestazione (toxoplasmosi congenita), poiché il parassita è in grado di attraversare la placenta e raggiungere il feto, causando una serie di complicanze gravi.
I potenziali rischi per il feto includono:
- Malformazioni congenite: Specialmente a livello del sistema nervoso centrale e degli occhi.
- Danni neurologici: Idrocefalo, microcefalia, ritardo mentale o problemi di apprendimento.
- Danni oculari: Corioretinite (infiammazione della retina e della coroide) che può portare a problemi visivi o cecità.
- Problemi uditivi.
- Problemi epatici o splenici.
- Aborto spontaneo o morte in utero: Nelle forme più gravi.
È cruciale sottolineare che più precocemente avviene il contagio durante la gravidanza (specialmente nel primo trimestre), più gravi e grandi saranno i problemi che ne deriveranno per il feto. Il rischio di trasmissione al feto è più basso nel primo trimestre (circa 15-25%), ma le conseguenze sono più severe. Aumenta nel secondo e terzo trimestre (fino al 60-80%), ma con sintomi generalmente meno gravi o asintomatici alla nascita, che possono però manifestarsi in seguito.
Il Toxo-Test in Gravidanza: Come Funziona e Interpretazione dei Risultati
Il toxo-test rientra nei controlli medici di routine previsti durante la gestazione in Italia ed è uno screening fondamentale per tutte le donne in gravidanza. Se stai pianificando una gravidanza, è consigliabile eseguire il test anche prima del concepimento per conoscere il tuo stato immunitario.
Si tratta di un semplice prelievo del sangue che ricerca la presenza e la quantità di anticorpi IgG e IgM contro il Toxoplasma gondii. Questo test è in grado di stabilire se la futura mamma è immune all’infezione (e quindi protetta), se l’infezione è in corso, o se è suscettibile di contrarre l’infezione (e quindi deve adottare misure preventive).
Ecco i possibili risultati del test e la loro interpretazione:
IgM e IgG entrambe positive (Infezione Recente o in Atto): Questo scenario indica che l’infezione è ancora in atto o che il contagio è avvenuto poco tempo prima (fino a 3-4 mesi). È necessario un approfondimento diagnostico (es. test di avidità delle IgG) per datare l’infezione con precisione e valutare il rischio per il feto.
IgM e IgG entrambe negative (Non Immune): Questo significa che la donna non è mai venuta a contatto con il parassita e non ha l’immunità. È suscettibile all’infezione e deve prestare molta attenzione alle norme di prevenzione. Il test dovrà essere ripetuto ogni mese (o secondo le indicazioni del medico) per tutta la durata della gravidanza.
IgM negative e IgG positive (Immune): Questo indica che l’infezione è stata contratta in passato e l’organismo ha sviluppato un’immunità permanente. Non c’è rischio per il feto poiché la mamma è protetta. Non sono necessari ulteriori controlli durante la gravidanza per la toxoplasmosi.
IgM positive e IgG negative (Infezione in Corso Recente): Questo risultato suggerisce che l’infezione è stata contratta di recente ed è in corso al momento dell’esame (infezione acuta primaria). Richiede ulteriori approfondimenti e la tempestiva somministrazione di terapia farmacologica.
Come Curare la Toxoplasmosi in Gravidanza?
In caso di infezione accertata durante la gravidanza, la gestione è tempestiva e mira a ridurre al minimo il rischio di trasmissione al feto e la gravità dei danni. La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici specifici, in particolare la spiramicina, che è ben tollerata sia dalla madre che dal feto e riduce la probabilità di trasmissione transplacentare. Se la trasmissione al feto è già avvenuta, si utilizzano altre combinazioni di farmaci (pirimetamina e sulfadiazina, con acido folinico) per trattare l’infezione fetale e ridurre i danni.
È importante sapere che la terapia antibiotica riduce significativamente i rischi di trasmissione dell’infezione al bambino. Circa il 90% dei neonati che contraggono la toxoplasmosi in utero e vengono trattati adeguatamente nascono senza sintomi evidenti alla nascita, anche se richiedono monitoraggio a lungo termine.
Prevenzione della Toxoplasmosi in Gravidanza: I Consigli Essenziali
La prevenzione è la migliore arma contro la toxoplasmosi in gravidanza, soprattutto per le donne non immuni. Adottare semplici ma rigorose norme igieniche e alimentari può fare un’enorme differenza.
Consigli Alimentari e Igienici:
- Carni:
- Non consumare carne o insaccati crudi o poco cotti. La carne deve essere sempre ben cotta, senza parti rosse all’interno. Il calore distrugge il parassita.
- Evitare salumi crudi (es. prosciutto crudo, salame, bresaola) a meno che non siano stati sottoposti a processi di stagionatura o congelamento che ne garantiscano la sicurezza (chiedi al tuo medico o al produttore).
- Congelamento: La carne destinata al consumo può essere congelata a -18°C per almeno 3 giorni per inattivare il parassita.
- Frutta e Verdura:
- Lavare accuratamente frutta e verdura cruda sotto acqua corrente. Per maggiore sicurezza, puoi usare una soluzione disinfettante specifica per alimenti (come amuchina, seguendo le istruzioni) o bicarbonato. Asciugale bene prima del consumo.
- Preferire verdure ben cotte, specialmente fuori casa.
- Igiene in Cucina:
- Lavare molto bene le mani con acqua e sapone dopo aver maneggiato alimenti crudi (carne, frutta e verdura non lavata).
- Pulire accuratamente utensili, taglieri e superfici della cucina che sono entrati in contatto con alimenti crudi. Usa acqua calda e sapone o un disinfettante.
- Uova e Latte:
- Consumare solo uova ben cotte e latte pastorizzato.
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Avere un Gatto in Gravidanza è Pericoloso per la Salute?
Questa è una delle domande più frequenti e fonte di molta ansia. I gatti sono ritenuti i principali responsabili della trasmissione della toxoplasmosi in gravidanza, poiché il parassita trova nel loro intestino un ambiente fertile in cui riprodursi e diffondere le oocisti con le feci.
In realtà, il rischio di contagio da un gatto domestico è spesso sovrastimato, ma richiede attenzione:
- Il gatto deve essere infetto: Un gatto che non esce di casa e viene nutrito solo con cibi confezionati o cotti ha un rischio molto basso di contrarre e quindi trasmettere la toxoplasmosi.
- Le oocisti diventano infettive dopo 1-5 giorni: Le feci appena emesse non sono infettive. Il rischio maggiore è pulire la lettiera dopo alcuni giorni.
- Contatto diretto con le feci: Il contagio avviene solo se si viene a contatto con le feci infette e poi si portano le mani alla bocca.
La soluzione è semplice e sicura:
- Delega la pulizia della lettiera: Chiedi ad altri membri della famiglia di pulire la lettiera del gatto, preferibilmente ogni giorno.
- Usa i guanti: Se devi pulire tu la lettiera, munisciti sempre di guanti monouso e gettali via subito dopo.
- Lava bene le mani: Lava sempre accuratamente le mani con acqua e sapone dopo aver pulito la lettiera o dopo qualsiasi contatto con il gatto o le sue feci.
- Evita il giardinaggio a mani nude: Usa sempre i guanti quando lavori in giardino o con il terriccio.
Altre Misure Preventive:
- Evita il contatto con la terra contaminata: Se non sei immune, evita di lavorare in giardino senza guanti e di toccarti il viso.
- Viaggi all’estero: Informati sui rischi di toxoplasmosi in Paesi con standard igienici inferiori.
Abbiamo fatto un po’ di chiarezza sulla toxoplasmosi in gravidanza, dalle modalità di contagio alla prevenzione e gestione. Se pensi che queste informazioni e consigli possano essere utili a qualche futura mamma, condividi l’articolo e contribuisci a diffondere consapevolezza per una gravidanza serena!
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FAQ: Domande Frequenti sulla Toxoplasmosi in Gravidanza
1. La toxoplasmosi è pericolosa solo in gravidanza?
No, la toxoplasmosi può essere pericolosa anche per persone con sistema immunitario compromesso. Tuttavia, in gravidanza è particolarmente rischiosa perché può essere trasmessa al feto, causando gravi danni congeniti.
2. Quali sono i sintomi della toxoplasmosi?
Spesso è asintomatica. Quando presenti, i sintomi sono simili a quelli influenzali: ingrossamento dei linfonodi, febbre lieve, stanchezza, dolori muscolari e mal di testa.
3. Se ho un gatto, devo darlo via in gravidanza?
Assolutamente no. I gatti domestici raramente trasmettono la toxoplasmosi se le norme igieniche sono rispettate. È sufficiente che qualcun altro pulisca la lettiera quotidianamente, o che tu usi sempre guanti monouso e ti lavi accuratamente le mani.
4. Posso mangiare frutta e verdura cruda in gravidanza se non sono immune alla toxoplasmosi?
Sì, ma solo se sono state lavate con estrema accuratezza sotto acqua corrente e, se lo desideri, con un prodotto disinfettante specifico per alimenti o bicarbonato, per eliminare ogni traccia di terra o contaminazione.
5. Cosa succede se scopro di avere la toxoplasmosi durante la gravidanza?
Se il toxo-test rileva un’infezione in corso, il medico prescriverà immediatamente una terapia antibiotica (solitamente spiramicina) per ridurre il rischio di trasmissione al feto e/o trattare l’infezione fetale. Sarà necessario un monitoraggio stretto.